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Perchè Dio non rimuove il male dalla Terra

A cura del prof. Cosmo Tridente.
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In questi ultimi tempi i mass-media ci “bombardano” di notizie quanto mai raccapriccianti che ci lasciano senza parole e senza respiro: delitti in famiglia, aggressioni, rapine, violenze sessuali, attentati, traffico di esseri umani, pirateria su strade, alcolisti al volante di autovetture che provocano stragi di vite umane, violenza negli stadi, malavitosi muniti di spranghe e coltelli che rispondono ad un presunto torto subito, pedofilia, piromania, bullismo nelle scuole, diffamazioni a tutto campo, scontro sempre più acceso ed esasperato tra politici e istituzioni, ecc.
Perché tutto ciò accade? L’umanità, come ho già scritto su questo sito, sta andando verso una catastrofe?
Non spetta a noi profetizzare sul futuro che è nelle mani di Dio. Come credente, però, sono convinto che in tutti questi episodi sconcertanti e, a dir poco, impressionanti, sicuramente c’è “lo zampino del diavolo”, anzi più che lo zampino c’è tutto il suo odio per l’uomo e la sua volontà satanica di distruggerlo e rovinarlo.
Il mestiere di satana è quello di tentare l’uomo al male e di distoglierlo dal bene. Ma satana non può farci del male se non glielo permettiamo. Sant’Agostino (Sermone n. 36) afferma: “Satana è come un cane legato alla catena: può abbaiare ma non può mordere, se non chi vuole essere morso”. Il mezzo sicuro per non “essere morsi” da satana ci è indicato da nostro Signore quando dice: “Vigilate e pregate per non soccombere alla tentazione” (Matteo 26,41).
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Ebbene, a parte ogni considerazione di natura teologica, in questo scenario abbastanza inquietante che scuote profondamente l’opinione pubblica, mi sono chiesto più volte perché Dio, che ama infinitamente tutto il genere umano, non elimina il male che c’è sulla terra. La risposta a questo interrogativo l’ho trovata nelle convincenti parole scritte da Roberto Polignano (La Gazzetta del Mezzogiorno del 13 giugno 2006) che, con un efficace esempio, ci fa capire come stanno esattamente le cose.
Riporto in sintesi:
Se inseriamo una spina in una presa di corrente, potremo accendere una lampadina che illuminerà l’ambiente. Qualora compissimo l’operazione con la mano bagnata, potremmo rimanere folgorati. Così l’energia elettrica può fornire la luce (il bene) e la folgore (il male).
Orbene, se ipotizziamo che sia Dio ad avviare la corrente elettrica (che metaforicamente sta a rappresentare l’uomo), con questa operazione avrà fatto nascere il bene (la luce) e il male (la possibilità di rimanere folgorati). Ma non si potrà imputare a Dio la responsabilità del male prodotto dalla corrente elettrica, in quanto l’uomo ha la capacità di adottare le misure per non essere investito dalla scarica elettrica.
A questo punto è agevole rispondere al nostro quesito: Perché Dio non elimina il male dalla terra? Perché essendo il male una potenzialità che tutti gli esseri umani hanno, quindi anche i bambini i quali non vanno considerati innocenti ma solo “innocui” fino a quando sono in tenera età, la sua eliminazione può avvenire ad una sola condizione: la soppressione dell’intero genere umano.
E allora? Non ci resta che confidare nel Signore e in Colei che “ha schiacciato la testa al serpente infernale” nella speranza che, alla fine, il bene abbia il trionfo sul male. “Hoc erat in votis”, direbbe Orazio (Satire, VI, 1).
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* Testo a cura del prof. Cosmo Tridente.
* Foto tratte dal web.

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